Un’iniziativa nata grazie alla collaborazione tra la Residenza del Borgo, la Fondazione Istituti Educativi e la Cooperativa Namastè.
Bergamo, 23 dicembre 2020 – Un progetto unico nel suo genere, che vede la stretta collaborazione di tre realtà del territorio: la Residenza del Borgo – soggetto promotore dell’iniziativa – la Fondazione Istituti Educativi di Bergamo e la Cooperativa Sociale Namastè. Si tratta dell’“Hotel Sociale”, una struttura che offrirà spazi residenziali a persone fragili che hanno bisogno di essere reinserite nella società e che hanno la necessità di essere aiutate e guidate nel mondo del lavoro.
Gli spazi adibiti per il progetto saranno quelli dello stabile di Via Borgo Santa Caterina 41, di proprietà della Fondazione Istituti Educativi e oggi in gestione alla Residenza del Borgo che – dal 2018 – ne ha fatto una struttura ricettiva alberghiera per turisti, italiani e stranieri in visita alla città. Un progetto innovativo che affianca turismo e sociale, il cui motto è “il luogo della casa, la casa del lavoro” a testimonianza dell’intenzione d’integrare accoglienza e mondo del lavoro ma anche continuare a fare impresa creando un valore aggiunto per il quartiere.“La nostra idea è sfruttare la crisi del settore per creare un nuovo modello d’impresa, creativo e innovativo. Come per ogni progetto, il tessuto territoriale in cui si va ad inserire è determinante per delinearne le potenzialità e le possibili reti: Borgo Santa Caterina è territorio ricco di iniziative, con un forte senso di appartenenza dei suoi abitanti, potremmo dire il quartiere della città che per collocazione e tradizione più interpreta l’idea di borgo quale terreno fertile per lo sviluppo di politiche sociali comunitarie. Mixare il tutto dando un contributo sociale alla comunità, è quel cocktail innovativo, sano e assolutamente necessario che vuole essere da esempio ad un paese sempre più in difficoltà e che necessita di nuovi modelli di business virtuosi e sostenibili” spiegano i soci titolari di Residenza del Borgo.
Fondamentale dunque il tessuto territoriale nel quale l’Hotel Sociale andrà ad inserirsi ma anche la collaborazione con la Cooperativa Sociale Namastè, che dal 2001, si prende cura delle fragilità, delle persone con disabilità, disagio psichico, anziani, minori e adolescenti, sviluppando progetti che favoriscono il loro inserimento lavorativo. “Una parte degli spazi destinati all’ospitalità saranno infatti dedicati a soggetti fragili a cui verranno affiancate delle figure educative, che si occuperanno della formazione anche lavorativa degli ospiti. Ospiti che saranno inoltre coinvolti in attività lavorative sia all’interno della Residenza che nel quartiere o nelle zone limitrofe” racconta Antonio Bertoncello, Direttore della Cooperativa Sociale Namastè.
Territorio, accoglienza, lavoro e formazione sono i protagonisti di un progetto che rispecchia i valori e i punti cardine perseguiti dalla Fondazione Istituti Educativi, partner dell’iniziativa. “L’emergenza da Covid 19 ha prodotto effetti devastanti sul tessuto economicosociale dell’intero Paese, rendendo necessario riadattare questo spazio per adeguarsi alle esigenze del territorio. In questi ultimi mesi il numero di persone fragili, bisognose, in cerca di un lavoro o di una sistemazione è drasticamente aumentato a causa degli effetti prodotti dall’emergenza da Covid-19. Tutto questo ha spinto i gestori della struttura di proprietà FIEB a trovare una soluzione innovativa per utilizzare gli spazi recentemente ristrutturati. Nel periodo più buio del lockdown i gestori avevano già dimostrato una notevole sensibilità, ospitando personale infermieristico esterno dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII a prezzi calmierati” conclude Luigi Sorzi, Presidente della Fondazione Istituti Educativi di Bergamo.